Una partita che fa parte della storia della Stemar 90 Cestistica Civitavecchia. La prima con in campo due giocatori statunitensi. Era il 3/10/2016 e la gara era con la APDB Roma e fu l’esordio di Jamel Morris e Michael Moore.
A TU PER TU CON…MATTIA GIANVINCENZI
Iniziamo a conoscere da vicino i ragazzi della Ste.mar 90, le loro impressioni sulla stagione e il loro rapporto coi compagni e con il basket…

Iniziamo con…Mattia Gianvincenzi.
Con la vittoria di domenica scorsa avete raggiunto il primo obiettivo stagionale, cioè l’accesso alla seconda fase. Soddisfatto?
“Beh, più che essere soddisfatto, sono sollevato! Il pensiero di andarci a giocare i playout mi spaventava. Siamo abituati a stare in alto in classifica, quindi soddisfatto è l’ultima parola del vocabolario che mi verrebbe in mente in questa stagione. Ma ancora non è finita…”
Pensi che sarà possibile anche quest’anno raggiungere i play-off?
“Dipende dagli accoppiamenti: delle squadre che ci stanno sopra in classifica abbiamo battuto solamente Palestrina, quindi mi auguro di ritrovarla nel prossimo girone in modo che partiamo con almeno due punti. Sono tutte squadre alla nostra portata. Ovviamente le assenze di Elio, Curtis e Adair si faranno sentire, basti pensare che io di ruolo sono un 2-3 ma partirò e giocherò gran parte delle prossime partite da 4. Ma bisogna essere sempre ottimisti, negli anni abbiamo visto di tutto, quindi perché non sperarci”.
Sei cresciuto nella Cestistica Civitavecchia. Cosa ricordi della prima volta in cui sei entrato in palestra?
“Ho iniziato a giocare a basket verso i 10 anni, mi ci portò un mio amichetto e mi appassionai fin da subito. Ricordo Andrea Campogiani che già allora aveva ben compreso l’arte delle finte o Andrea Rizzitiello che aveva già una mano micidiale e ne rimasi affascinato”.
Quale è stato il momento più bello in tutti questi anni nella Cestistica?
“Sarebbe scontato dire la vittoria del campionato per la promozione in C Gold, e infatti non lo è. Il mio ricordo più bello è legato alla vittoria della prima coppa regionale quando avevo, credo, 15 anni con i miei pari età. Eravamo allenati da Daniele Rinaldi che ci infondeva una carica e una fiducia incredibile. È stato bellissimo, soprattutto perché in tribuna c’era ancora il mio papà a guardarmi. Festeggiare quella vittoria con i miei amici e la mia famiglia è un ricordo meraviglioso che porterò sempre nel mio cuore”.
Quale è stata la delusione più grande?
“Ce ne sono state diverse. Personalmente, quando tra i 20 e i 24 anni avevo cominciato a ingranare in prima squadra e mi sono rotto entrambi i crociati e il menisco. Ricordo quelle stagioni come un incubo. A livello collettivo, ovviamente, la sconfitta in finale di C Gold contro la Vis Nova dove, a mio avviso, abbiamo regalato entrambe le partite. Ma lo sport è fatto così, le delusioni formano il carattere e ti rendono più forte. Purtroppo non ci sono soltanto le delusioni, perché lo sport è vita, e quindi ci sono anche dolori. Il dolore più grande è stato quando, durante il campionato U20 venne a mancare un nostro compagno di squadra, Kevin Bicchierini, per un incidente in moto. Un ragazzo eccezionale che ha lasciato dentro ognuno di noi un vuoto incolmabile”.
Com’è il rapporto con i tuoi compagni di squadra?
“Meraviglioso. Con i ragazzi locali oramai siamo come fratelli, ci conosciamo a memoria e ci vogliamo bene. Con i ragazzi che vengono da fuori leghiamo molto facilmente perché siamo una grande famiglia e mi spiace al termine di ogni anno salutarne qualcuno. Poi, c’è da dire che mi piace molto cercare i compagni in campo, passargli la palla e metterli nella migliore condizione di prendersi un tiro per questo mi sono fatto molti amici (scherzo)”.
C’è qualcuno in particolare, tra quanti non fanno più parte della squadra, con i quali sei rimasto in contatto?
“Qualcuno in particolare no, nel senso che grazie ai social le distanze si sono ridotte all’osso. Molto spesso mi capita si sentirli, con alcuni addirittura ci gioco contro le domeniche come con Simone Rogani. Ma ogni volta che lo rivedo è come se non avesse mai smesso di giocare con noi. Colgo l’occasione per mandare un abbraccio tutti i miei ex compagni di squadra che stanno leggendo questa intervista”.
Tu sei uno dei veterani, il tuo entusiasmo è rimasto immutato?
“Diciamo che crescendo sono cambiate le mie priorità. Al momento lavoro per una società internazionale di ricerca e sviluppo, fortunatamente per la mia carriera sportiva lavoro in smart working, sto facendo anche un dottorato di ricerca in Engineering for Energy and Environment e l’anno scorso ho fondato una start-up. Pertanto non posso permettermi di vedere il basket come un motivo di vita e trascinarmi i successi e le delusioni fuori dal campo, ma non per questo non lo reputo importante, anzi, è una valvola di sfogo per me. Il basket in passato mi ha salvato da momenti bui e al momento mi è necessario per trovare un equilibrio interiore. Per questi motivi, penso che l’entusiasmo di giocare a basket, soprattutto giocare per la Cestistica Civitavecchia, per la mia città, non calerà mai, è un onore per me e darò sempre tutto ciò che potrò dare”.
C’ERA UNA VOLTA…
“La Ste.Mar. 90 ha riscritto la storia_2″…continuiamo a rievocare quello splendido giovedì di 7 anni fa con le lacrime di gioia e commozione del presidente Stefano Rizzitiello e le parole di coach Mauro Tedeschi mentre i neocampioni rossoneri festeggiano la vittoria col calore dei tifosi e il classico taglio della retina a canestro.
C’ERA UNA VOLTA…
“La Ste.Mar. 90 ha riscritto la storia”…non poteva che chiamarsi così l’hilights che vogliamo condividere oggi e che riguarda una delle serate più belle della storia della nostra prima squadra degli ultimi 20 anni. La sera del 30 aprile 2015, infatti, i nostri ragazzi rossoneri, battendo al PalaRiccucci il Meta Basket Formia per 90-85, si aggiudicarono la gara che gli valse la promozione dalla serie C2 alla serie C Gold.
C’ERA UNA VOLTA…
Inauguriamo il nuovo sito della Cestistica Civitavecchia con una sezione dedicata alla storia recente e meno recente della società. Ci è sembrato giusto iniziare proponendo gli highlights di quella che è stata la più bella partita degli ultimi anni vista al PalaRiccucci. Siamo nella stagione 2016/2017, la seconda in serie C GOLD, e la Stemar 90, capolista, ospita il Basket Fondi, secondo della classe. Sul parquet quattro giocatori U.S.A., due per parte.
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